Un tocco rivoluzionario
Qualche settimana fa sono andato da un medico specialista che ad un certo punto della visita ha voluto toccarmi la schiena.
Ho pensato, forse per deformazione professionale, con stupore: “allora esistono ancora medici che usano anche il tocco come strumento di diagnosi“. Era infatti da anni che non mi capitava: le visite a cui sono abituato consistono solitamente in uno scambio di informazioni, di consigli, di indicazioni e di prescrizioni che avviene con medico e paziente seduti rispettivamente ai propri posti, con una scrivania che li separa.
(Questo non significa che io ritenga che un buon medico per essere tale debba anche toccare il paziente. Semplicemente constato quella che nella mia esperienza è una semplice evidenza.)
Tornando al medico, decide di tastare la zona del romboide destro, tra la colonna vertebrale e la scapola destra, con un tocco talmente pesante al cui confronto quello di un idraulico alle prese con una tubatura incastrata mi sarebbe sembrato una carezza….