Nato nel 1904 a Slavuta (oggi in Ucraina), Moshe Feldenkrais a tredici anni lascia la casa paterna per trasferirsi da solo in Palestina, dove lavora come pioniere costruendo strade e case. Qui impara le arti marziali di autodifesa.
Ripresi gli studi in età adulta, nel 1928 è a Parigi, dove si laurea in ingegneria meccanica ed elettrica. Consegue un dottorato in fisica alla Sorbona e collabora come ricercatore con Frédéric Joliot-Curie, premio Nobel per la chimica.

Entrato in contatto con Jigoro Kano, fondatore del Judo, consegue la cintura nera di Judo e fonda il primo club di Judo in Francia.
All’invasione tedesca di Parigi nel 1940 si rifugia in Inghilterra, dove lavora per il Ministero della marina britannica.
Alla fine della guerra torna in Israele.
Qui diventa il primo direttore del Dipartimento elettronico dell’esercito israeliano.

Le sue conoscenze scientifiche, la sua formazione nelle arti marziali e un incidente al ginocchio, che gli crea gravi difficoltà, lo portano a elaborare un metodo pratico di lavoro sul corpo.
Nel 1949, lo espone in modo organico in un libro rivoluzionario, “Il corpo e il comportamento maturo”.
I suoi punti di vista sull’ansia, sulla depressione, sull’importanza della diramazione vestibolare dell’ottavo nervo cranico sono, oggi, universalmente riconosciuti e accettati.

Dopo anni di lavoro pratico su migliaia di persone, si dedica all’insegnamento del suo metodo in Europa, negli Stati Uniti e in Israele.
Tra i suoi allievi: David Ben Gurion, Margaret Mead, Peter Brook, Yehudi Menuhin, Leonard Bernstein, Moshe Dayan. Muore in Israele nel 1984.