Categoria Metodo Feldenkrais

Botox e cervello

Botox e muscolatura facciale

Circa un mese fa mi sono imbattuto in un articolo che riportava come l'utilizzo del botulino a fini estetici avesse delle ripercussioni - soprattutto negative - sull'umore, sulla percezione delle proprie emozioni, sulla capacità di comprendere le emozioni altrui e pertanto di essere empatici.

Leggendolo mi è venuto in mente uno dei temi considerati più "di frontiera" tra quelli proposti dal dr. Feldenkrais:

Egli sosteneva che se non ci fosse l'attività motoria muscolare non saremmo in grado di avere emozioni e di riconoscerle. Aggiungeva che non esistono dei "recettori" nel cervello dedicati alle emozioni. Ma che il sistema nervoso associasse determinati movimenti muscolari ad alcune emozioni e riconoscesse di essere arrabbiato, o felice, o sereno, in base alla presenza o assenza di determinate tensioni muscolari.

Questo pertanto sarebbe qualcosa che abbiamo appreso da piccolissimi e immagazzinato in regioni estremamente "profonde" del sistema nervoso, e di cui non siamo più consapevoli...

Quando un insegnante Feldenkrais va dal fisioterapista

Feldenkrais e fisioterapia

Medico cura te stesso! Sull'incontro tra Metodo Feldenkrais e Fisioterapia

Dal momento che il Metodo Feldenkrais non appartiene all'ambito sanitario, io evito sempre di fare diagnosi e prognosi ai clienti.

Gli allievi vengono da me portando tutta la propria persona, le diagnosi mediche sono solo una parte marginale di questa, e io, in base a ciò che vedo con gli occhi e sento con le mani, penso e suggerisco cosa, a mio avviso, si possa fare per migliorare i movimenti, per sentirsi più leggeri, più comodi, più efficaci, e per entrare in un processo di apprendimento.

Numerose volte ho consigliato di rivolgersi ad un medico o un fisioterapista. E una volta sola una persona è venuta da me sotto consiglio del fisioterapista.

A causa di un infortunio patito al ginocchio sinistro giocando a calcio, ho deciso di trattare me stesso come farei con un cliente, consigliandomi di rivolgermi al fisioterapista. Di buon grado, ho accettato il consiglio...

Sugli emisferi cerebrali

Negli anni '60 iniziò a diffondersi la teoria che gli emisferi del cervello fossero deputati a funzioni e attività estremamente diverse tra loro, praticamente incompatibili. All'epoca non si avevano le strumentazioni odierne per monitorare l'attività cerebrale, non si sapeva ancora (quasi) nulla di neuroplasticità e per giunta pare che le osservazioni che diedero luogo a tali conclusioni fossero state fatte su soggetti a cui era stata recisa la connessione tra le due parti del cervello per limitare gli effetti delle crisi epilettiche.

Si ignorava l'importanza del corpo calloso, un sistema di fibre nervose situato centralmente rispetto ai due emisferi, che ha il compito di connettere le aree simili o tendenzialmente omologhe delle due parti.

A volte immagino il sistema nervoso come un collettore di informazioni, molto diverse e a volte anche in contraddizione tra loro, e il suo mistero risiede proprio in questa capacità costante di fare una sintesi...

Conoscere se stessi attraverso il movimento

Scopri il Metodo Feldenkrais

Come è noto il Metodo Feldenkrais non è una cura, chi si rivolge ad un insegnante Feldenkrais lo fa per scoprire modi più ricchi di muoversi o di stare seduto, più intelligenti, meno scomodi, per non forzare su alcune articolazioni o gruppi muscolari a discapito di altri. Migliorando l'utilizzo di sé i dolori cronici possono attenuarsi o scomparire, ma ciò che un insegnante Feldenkrais fa non è direttamente rivolto alla scomparsa di sintomi fastidiosi o dolorosi, ma al miglioramento dei movimenti, e questa spesso si rivela essere una ottima strategia per affrontare il dolore.

Un insegnante Feldenkrais quindi non interviene dall'esterno "aggiustando" o "sistemando" quasi magicamente la persona ma sceglie delle strategie affinché il sistema nervoso del cliente possa trovare delle alternative ai comportamenti che gli producono dolore. E, nella stragrande maggioranza dei casi, queste alternative sono cose che chiunque ha posseduto, per lo meno da piccolo, e che poi ha dimenticato.

Feldenkrais e “energia”?

Metodo Feldenkrais Energia

Mi è stato di recente fatto notare da un'appassionata delle cosiddette "discipline olistiche" che alcune di queste insistono molto sul termine "energia".

Anche a me è capitato, spinto dalla curiosità di sperimentare più metodi e tecniche possibili, di rivolgermi tante volte a dottori o specialisti di un determinato settore che usavano spesso termini ed espressioni come "energia", "calore", "blocco energetico", "sbloccare", oppure nominavano i più famosi meridiani e diaframmi energetici. E ho notato con attenta curiosità che certe espressioni non si usano solo nelle scuole di provenienza orientale.

Quindi mi è stato chiesto se il Metodo Feldenkrais avesse qualcosa da dire a riguardo, e io ho fatto una lunga pausa prima di elaborare più o meno quanto segue.

Un tocco rivoluzionario

Integrazione Funzionale Metodo Feldenkrais

Qualche settimana fa sono andato da un medico specialista che ad un certo punto della visita ha voluto toccarmi la schiena.

Ho pensato, forse per deformazione professionale, con stupore: "allora esistono ancora medici che usano anche il tocco come strumento di diagnosi". Era infatti da anni che non mi capitava: le visite a cui sono abituato consistono solitamente in uno scambio di informazioni, di consigli, di indicazioni e di prescrizioni che avviene con medico e paziente seduti rispettivamente ai propri posti, con una scrivania che li separa.

(Questo non significa che io ritenga che un buon medico per essere tale debba anche toccare il paziente. Semplicemente constato quella che nella mia esperienza è una semplice evidenza.)

Tornando al medico, decide di tastare la zona del romboide destro, tra la colonna vertebrale e la scapola destra, con un tocco talmente pesante al cui confronto quello di un idraulico alle prese con una tubatura incastrata mi sarebbe sembrato una carezza....

La mia esperienza con il Metodo

Mi sono laureato in ingegneria nel 2009 e ho lavorato per 6 anni nel settore della creazione video. Qualche anno dopo stavo vivendo una condizione di salute che comportava diverse limitazioni, e mi stavo rendendo conto dell'importanza dell'atteggiamento corporeo e della postura nell'equilibrio di ciò che consideravo salute. Mi ero accorto infatti, che le mie rigidità muscolari, aggravate dallo stress del periodo, rendevano faticose semplici attività di base come stare in piedi per più di cinque minuti o fare dei respiri profondi senza percepire dolori fulminanti lungo il tronco. Parlando di queste cose ad un caro amico, ricevo in risposta il libro Il corpo e il comportamento maturo di Moshe Feldenkrais, e il consiglio di provare il Metodo da questi ideato.

Perché ci incurviamo? E come uscirne?

Scoliosi Cifosi Lordosi Metodo Feldenkrais

Come nascono le nostre storture?

Le nostre gobbe, le nostre curve scoliotiche, le asimmetrie o le abitudini a tenere alcune parti del corpo molto contratte? Perché se la nostra muscolatura è volontaria ci ritroviamo a non poter più fare tanti movimenti?

Feldenkrais lo spiegava in una maniera molto semplice:

L'efficacia e la scientificità del Metodo si fondano sulla legge fisiologica di Weber-Fechner, che studia il rapporto tra i sensi e la loro sensibilità...

Ad esempio il senso della vista ha una sensibilità di 1/270, in condizioni ottimali. Ciò significa che siamo in grado di percepire una differenza di luce o di colore di un 270esimo. Se questa differenza diventa più piccola, il nostro occhio la ignora totalmente.

Il senso propriocettivo, il nostro sesto senso, è il senso che ci permette di percepirci nello spazio. Quindi il modo di usarci, le nostre scomodità, le nostre curve scheletriche, sono materia che riguarda questo senso.

La memoria del trauma

Feldenkrais flessione laterale
I traumi rimangono impressi

La parola trauma ha due significati, uno indicante una lesione prodotta nell'organismo da un agente esterno con un'azione improvvisa e rapidissima, l'altro che indica un evento negativo, che incide sulla persona e la disorienta.

Molte persone soffrono di dolori più o meno cronici in seguito a traumi fisici subìti, si pensi ad esempio al frequentissimo colpo di frusta: frequentemente pone chi lo subisce nella condizione di dover fare molta attenzione al proprio collo, ad esempio non esponendolo all'aria, e a non fare movimenti bruschi.

Perché il dolore persiste? Se si trattasse di una semplice lesione, sarebbe sufficiente un tempo di recupero stabilito per rimettersi in sesto. Invece in seguito ai traumi il corpo continua ad inviare segnali di sforzo e dolore, e spesso sembra che sia impossibile tornare come prima.

La consapevolezza del movimento

Disgrafia Metodo Feldenkrais

Tutti noi, vedendo un bambino di 6 anni impegnato a scrivere con una penna su un foglio, possiamo notare senza bisogno di ragionamento se il suo modo di scrivere è impacciato o fluido, se impugna la penna in maniera comoda o meno, e se compie troppo sforzo andando quindi un po' a scatti, senza riuscire a tracciare delle linee curve ed omogenee.

Ad esempio, con un colpo d'occhio all'immagine qui sopra, possiamo farci un'idea sulla qualità della scrittura che mette in atto il bambino della foto.

Scrivere è un processo altamente raffinato, che padroneggiamo dopo anni di apprendistato. Il nostro modo di muovere le mani, a 6 anni, è ancora piuttosto grossolano, e, ad eccezione di rari casi, tutti noi abbiamo specializzato una sola mano in questa abilità, lasciando l'altra un po' "indietro".