Categoria Diario di un corpo

Diario di un corpo #6 – Risposte a domande

parallasse
Talvolta le soluzioni che cerchiamo ci sembrano irraggiungibili. È davvero così? Spesso non troviamo ciò che crediamo di cercare perché ci poniamo domande inutili allo scopo. Spesso le domande giuste sono semplicemente insolite. Quante volte succede di sperare in nuove risposte, incaponendoci con le stesse domande? Come scriveva il dr. Feldenkrais: ciò che diamo per scontato ci risulta ovvio. E ciò che per noi è ovvio elude la nostra capacità di comprenderlo.

Diario di un corpo #5 – Camminare

Sono stati spesi torrenti di bit e di inchiostro per teorizzare la camminata, però non esistono due persone che camminano allo stesso modo. Ognuno di noi si è organizzato alla propria maniera, irripetibile.   Quando osservo le persone camminare cerco di capire quali sono gli schemi prevalenti nella loro immagine di movimento. Quando ho l'impressione di comprendere cosa succede, ho come la sensazione di aver risolto una sorta di enigma. Tutto torna, a posteriori la soluzione sembra semplice, e sembra poter spiegare tante cose.   Nonostante quanto detto, se volessi semplificare al massimo direi che recentemente mi sembra di notare certi schemi di movimento ricorrenti, vediamone alcuni:

Diario di un corpo #4 – Andare all’osso

Il corpo, fulcro dell’esperienza umana, può essere approcciato da innumerevoli direzioni, sia tramite pratiche attive, sia attraverso differenti tipi di manipolazione. L’attività muscolare è ovviamente legata a corrispondente attività cerebrale, quindi le tensioni muscolari nascono nei meandri dell’attività non consapevole del sistema nervoso. Non solo quando si tratta di tensioni e contratture inconsce, ma anche quando si tratta di azione conscia: il sistema nervoso 'ragiona' in termini di funzione, non di reclutamento muscolare(¹). I muscoli e il sistema fasciale insomma rappresentano l’inconscio e danno forma al corpo; è indispensabile lavorare con essi, ma c’è bisogno di un’àncora a cui riferirsi per tracciare e apprezzare i progressi, altrimenti si rischia di naufragare.

Diario di un corpo #3 – Il riferimento neutro

scheletro neutro
Nella pagina precedente ho descritto cos'è secondo me la consapevolezza. Dato che il corpo è il fulcro dell'esperienza umana, mi sono chiesto come combinare la consapevolezza con il corpo, e cosa intendere quindi per 'consapevolezza corporea'. Può essere questa la quintessenza della consapevolezza? Prima però credo di aver bisogno di fare alcune digressioni. Qualsiasi strumento di misurazione ha bisogno di essere tarato ad un livello neutro per effettuare misurazioni.

Diario di un corpo #2 – Consapevolezza

consapevolezza
Una parola ricorrente nel Metodo è "consapevolezza", si trova spesso nei libri di Moshe Feldenkrais, il quale chiamò una parte della sua pratica proprio "Consapevolezza Attraverso il Movimento". In generale, nel mondo "olistico", mi sembra un termine tanto utilizzato che a lungo andare rischia di perdere significato. Quindi: che cos’è la consapevolezza? Non so se so la risposta. Che differenza c’è tra consapevolezza e coscienza?

Dario di un corpo #1 – L’anca sinistra

In queste ultime settimane ho messo al centro della mia attenzione la gamba sinistra. Per diverse ragioni, tra cui probabilmente il fatto che abbia sempre giocato a calcio, e mi sia infortunato numerose volte alla caviglia destra (una delle quali fu una microfrattura), ho sviluppato una tendenza ad usare in maniera differente le due gambe. Sento la sinistra come elemento di sostegno, la destra come elemento di agilità. La destra slancia, la sinistra affonda. L’arco plantare destro rimane ben marcato, il piede sinistro invece – forse anche per via degli infortuni del destro – ha sempre scaricato meglio sul terreno le forze. A destra è come se qualcosa rimanesse intrappolato nel piede mentre appoggia al terreno, a sinistra no.  Tuttavia, il piede sinistro ha una tendenza maggiore a pronare, cioè ad appiattirsi quando sto in piedi. Questo cambia la trasmissione delle forze al ginocchio, che sento convergere maggiormente verso il centro, sotto il condile interno del femore sinistro. 

Diario di un corpo #0 – leggere il corpo

C’è stato un lungo periodo in cui leggevo in media un libro a settimana, e sfruttavo ogni momento libero per coltivare questa passione. Adoravo le sale di attesa e i mezzi di trasporto pubblico perché mi davano la possibilità di leggere. Poi è successo qualcosa e non mi sono più sentito invogliato alla lettura per altri lunghi anni. Per diverso tempo ho chiamato questa condizione il blocco del lettore. Durante gli inizi di quest’altra fase ho imparato a leggere un altro libro. Questo libro è il mio corpo e la chiave di lettura mi è stata fornita da Moshe Feldenkrais.

Introduzione

Chi entra nel mio studio incontra prima di tutto un essere umano. Le mie qualifiche e la professione che esercito rendono possibile questo incontro che altrimenti non avverrebbe, ma questo è e rimane comunque un incontro tra esseri umani.   Spesso molti professionisti usano le proprie qualifiche quasi come uno scudo, e cercano di essere il più a-personali possibili. Per molti questa spersonalizzazione è sinonimo di professionalità. Il ruolo sostituisce la persona e, più che con esseri umani, si ha a che fare con “esperti”. Le circostanze vogliono che io pratichi un Metodo che riporta il nome e il cognome di chi lo ha sviluppato.