distorsione caviglia
Paolo

Distorsione di secondo grado

Diverse settimane fa, durante una partita di calcetto, ho subìto una brutta distorsione alla caviglia sinistra.

Ho ricevuto una pedata sul malleolo mediale e ho sentito la caviglia aprirsi “completamente” verso l’esterno: il malleolo laterale (esterno) ha appoggiato contro il pavimento e subito dopo la caviglia si è apparentemente ricomposta.
È stata una sensazione di apertura totale e di conseguente chiusura. Ho sentito che è successo qualcosa “che non doveva succedere” ma al tempo stesso che era tornato tutto, o quasi, a posto.

Dopo essermi accertato che non ci fosse nulla di grave, per la prima settimana ho semplicemente tamponato come potevo il dolore e il rigonfiamento. Il momento peggiore della giornata era immediatamente dopo il risveglio, quando per un’oretta sentivo un forte dolore.
Alcuni amici mi hanno chiesto “con il Metodo Feldenkrais puoi fare qualcosa per la tua caviglia?”. E io ho risposto che finché è gonfia ed infiammata è un po’ troppo presto per intervenire, e che ci avrei pensato in un secondo momento, quando avrei dovuto rieducare alcuni movimenti.

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Paolo

Dolore acuto e Metodo Feldenkrais

Quando mi si rivolge una persona con dolore acuto, o che ha appena subito un trauma od un’operazione, consiglio sempre di seguire un percorso medico riabilitativo prima di tornare nel mio studio.
In primis perché probabilmente c’è bisogno di fare accertamenti che non possono competere a me. Inoltre perché il dolore acuto può essere considerato un fenomeno eccezionale, dal quale ci si riprende secondo dei tempi naturali legati alle capacità di auto guarigione del nostro organismo, e che va sottoposto ad un parere medico.

La fase di apprendimento motorio può essere indispensabile in un secondo momento, passato un periodo eccezionale, rientrati nell’ordinario o nel cronico.

 

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moshe feldenkrais
Paolo

Storia di Moshe e del Metodo Feldenkrais

Moshe Feldenkrais nacque nel 1904 in un piccolo villaggio russo. Al tempo in cui aveva quattordici anni era in corso la prima guerra mondiale e decise di emigrare. Raggiunse il posto più sicuro al mondo a quel tempo: la Palestina. Là frequentò parte della scuola media, presso un Kibbutz. […] L’intento della scuola era quello di far sì che una volta diplomati non si prestasse fede ad alcuna autorità e si fosse in grado di vedere ogni situazione da punti di vista diversi. Egli spinse quest’idea così lontano che nella formazione di Amherst parlò di come Hitler fosse una persona interessante, meravigliosa e potente. Lo fece al solo scopo di irritare le persone e aprire le loro menti.

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Paolo

La mandibola

La mandibola di un adulto pesa intorno ai 700 grammi, e viene tenuta costantemente sollevata da dei muscoli praticamente instancabili.
La mandibola è coinvolta in tantissime funzioni umane fondamentali: per comunicare, per mangiare, per assaggiare, per sentire, per dare un bacio, per esprimere visivamente molte emozioni, tra cui rabbia e tristezza.

Le aree corporee più rappresentate nella corteccia non sono quelle che usiamo di più, ma quelle che usiamo per più scopi e funzioni. Le mani e la bocca sono estremamente rappresentate, probabilmente ricoprono più di due terzi di corteccia sensomotoria. Invece ad esempio i piedi, che sono estremamente attivi e utilizzati, sono molto meno rappresentati perché fanno più o meno sempre le stesse poche cose.

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Paolo

L’attenzione

Che cos’è l’attenzione?
Non avendo trovato una risposta pienamente soddisfacente, tento di (non) spiegarlo a me stesso con una semplice analogia:
Pensiamo agli occhi. Gli occhi possono vedere una mano, quindi gli occhi sono qualcosa di diverso dalla mano, e la mano è “esterna” rispetto agli occhi. Tutto ciò che gli occhi possono vedere è esterno ad essi, ed è qualcosa verso cui lo sguardo può essere proiettato.
Va da sé quindi che gli occhi non possono vedere se stessi.

Quindi…

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Paolo

Diario di un corpo #10 – l’atteggiamento scoliotico

All’inizio di questo percorso ho detto qualcosa sulla mia anca sinistra. L’ho definita storicamente un po’ più chiusa, un po’ meno disposta ad aprirsi e ad estendersi.

Chi pratica Feldenkrais sa bene che le forze si trasmettono, nella postura eretta e nel movimento umano, in diagonale. La massima funzionalità ed eleganza di un movimento si trasmettono a spirale dal basso verso l’alto.

Quando si cammina al procedere di un piede procede anche il braccio e la spalla opposti.

Il movimento sale dai piedi al tronco a spirale.

Questo significa che se il bacino nei pressi dell’anca sinistra ha più tenuta muscolare, la spalla opposta, cioè la destra, avrà una predisposizione a stare in avanti e non arretrare.

 

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